Istat, occupazione 2022 ritorna ai livelli pre pandemia
Gli occupati nella media del 2022 sono cresciuti di 545mila unità sul 2021, tornando ai livelli del 2019. Lo rileva l’Istat nell’indagine sulle forze di lavoro sottolineando che il tasso di occupazione sale al 60,1% (+1,9 punti). Nel quarto trimestre del 2022 gli occupati crescono di 120 mila unità sul terzo trimestre e di 353 mila in un anno arrivando a quota 23milioni 250 mila con un tasso di occupazione del 60,6%. Questo si associa alla riduzione del numero di disoccupati (-339 mila, -14,3%) e di quello degli inattivi di 15-64 anni (-484 mila, 3,6%). Lo ha reso noto l’Istat che ha diffuso i dati sul mercato del lavoro nell’ultimo trimestre del 2022.
Il tasso di occupazione (15-64 anni) sale al 60,1% (+1,9 punti percentuali in un anno), quello di disoccupazione scende di 1,4 punti percentuali e quello di inattività (15-64 anni) di 1,1 punti. L’andamento dell’input di lavoro nelle imprese conferma la crescita: aumentano le posizioni dipendenti del 4,7%, cresce il monte ore lavorate del 12% e diminuisce il ricorso alla cassa integrazione (-85,3 ore ogni mille lavorate).
Il primo semestre dell’anno registra la crescita più marcata (+791 mila, +3,6%) cui segue, a ritmi più che dimezzati, quella del secondo semestre (+300 mila, +1,3%). Il tasso di occupazione di 15-64 anni sale al 60,1% (+1,9 punti percentuali in un anno), superando di 1,1 punti il livello del 2019. La crescita dell’occupazione ha riguardato sia i dipendenti a termine (+147 mila, +5,1%) e a tempo indeterminato (+346 mila, +2,4%) sia, con minore intensità, gli indipendenti (+52 mila, +1,1%) e ha coinvolto sostanzialmente il lavoro a tempo pieno (+536 mila), essendo rimasto quasi stabile il numero degli occupati a tempo parziale (+9 mila).