Daniel Rota (Webidoo): il digitale a misura di pmi e i consigli agli aspiranti startupper
Oggi DigiLogos ha il piacere di ospitare Daniel Rota, CEO di Webidoo, nata come startup per avvicinare le piccole e medie imprese italiane al digitale e diventata una martech company internazionale che esplora l’innovazione, rendendola accessibile a ogni tipo di business. Combinando pensiero strategico, competenze digitali e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, il gruppo si propone come partner per affiancare i clienti nelle sfide quotidiane della digitalizzazione, verso un futuro di crescita stabile e sostenibile.
Grazie per il tuo tempo Daniel e benvenuto. Quali sono i tre driver principali che hanno permesso a Webidoo di fare il grande salto da startup a scaleup?
Crediamo fermamente nello spirito di squadra e nella forza delle relazioni. Siamo un gruppo eterogeneo e diversificato in competenze e specializzazioni: questo ci permette di anticipare e soddisfare le esigenze dei nostri clienti con soluzioni su misura. Condividiamo una profonda passione per il nostro lavoro: ogni giorno ci impegniamo per fare la differenza e creare valore, innovando i modi di fare azienda. Accelerare, semplificare e unificare è il nostro mantra: guardiamo al futuro per abilitare un cambiamento veloce, semplice e accessibile a tutti. Sin dagli inizi della nostra avventura ci siamo focalizzati sulle pmi del nostro paese, con l’obiettivo di accompagnarle nel loro percorso di evoluzione digitale attraverso metodologie strutturate e prodotti tecnologici accessibili. Ora abbiamo esteso i nostri orizzonti, aprendoci a nuovi mercati e fornendo supporto anche a grandi imprese a livello globale. Infine, il terzo driver è la solida conoscenza maturata nel settore digitale e nell’ecosistema delle micro-imprese.
Rimanendo in tema di expertise e conoscenza, sulla base del know-how sviluppato da Webidoo rispetto allo scenario digitale europeo, come si colloca l’Italia in questa fotografia e quali sono le competenze necessarie per alimentare un continuo percorso di crescita verso una piena maturità digitale?
Di recente abbiamo presentato al Parlamento Europeo un report sullo stato di digitalizzazione delle piccole-medie imprese dell’Unione Europea, realizzato da Webidoo Insight Lab. Su 27 Paesi, l’Italia si colloca al 19esimo posto della classifica, dominata da Danimarca, Svezia e Malta. Questo elenco è stato stilato con un nuovo indice, lo SME – Digital Growth Index (SME – DIGIX), articolato in cinque dimensioni chiave: presenza digitale, commercio digitale, infrastruttura tecnologica, ricerca e innovazione, competenze digitali. Sebbene esistano già altri indici che misurano il livello di digitalizzazione delle aziende europee, gli indicatori presi in considerazione sino ad oggi spesso non tenevano in conto le esigenze specifiche delle pmi. Era necessario un approccio innovativo: così abbiamo ideato questo index pionieristico, atto a rilevare e monitorare le variabili digitali cruciali che agiscono da catalizzatori per la crescita economica delle pmi.
Daniel Rota, CEO di Webidoo
Dallo studio di Insight Lab emerge un notevole utilizzo dei servizi cloud tra le pmi, nonostante l’adozione di connessioni ad alta velocità sia meno capillare rispetto ad altri paesi. La sfida di oggi per le pmi consiste nell’estendere la presenza digitale oltre l’infrastruttura di cloud computing, con maggiori investimenti nella pubblicità online e nell’uso strategico dei canali social, ambiti in cui l’Italia rimane al di sotto della media dei paesi europei. Altre grandi opportunità da esplorare derivano dal fronte dell’e-commerce e dall’implementazione di strategie di digital marketing guidate da un maggiore utilizzo dell’intelligenza artificiale e dell’analisi dei Big Data.
Lo studio si propone di rispondere alla necessità delle imprese di avere accesso a dati strutturati per comprendere meglio dinamiche e trend di mercato. Basandoci su un approccio analitico mirato, puntiamo sull’innovazione continua per identificare soluzioni tecnologiche all’avanguardia, semplici da usare ed accessibili anche a chi non è esperto del settore. Investiamo nella formazione per sensibilizzare le imprese sulle potenzialità del digitale nell’evoluzione del proprio business e le affianchiamo, passo dopo passo, nell’uso degli strumenti che mettiamo loro a disposizione per colmare le lacune e promuovere una crescita stabile. Jooice è il nostro prodotto tecnologico altamente innovativo e protetto da doppio brevetto: si tratta della prima piattaforma all-in-one che centralizza in un unico luogo virtuale tutte le attività di digital marketing. Jooice sfrutta le più avanzate tecnologie sul mercato, tra cui l’Intelligenza Artificiale per consentire anche ai non professionisti di gestire tali attività in modo pratico, semplice e intuitivo. Senza mai dover uscire da Jooice, l’utente ha a disposizione Welpy, un vero e proprio assistente virtuale di marketing digitale, basato sull’Intelligenza Artificiale, che offre consigli sia strategici che operativi, dimostrandosi un valido alleato nella vita lavorativa.
Sei sempre a stretto contatto coi ragazzi, sia sul posto di lavoro che fuori, in qualità di docente presso il Master di Digital Marketing dell’Università Cattolica. Quali consigli daresti ai giovani che sognano di intraprendere la carriera dello startupper oggi?
In aula dico sempre che quando hai una grande passione le magie avvengono. Bisogna crederci fino in fondo, superando la paura del fallimento che può risultare bloccante. I fallimenti non esistono, esistono solo esperienze da cui apprendere sempre qualcosa di nuovo per arricchire il proprio bagaglio personale. Per costruire il proprio percorso di successo servono ambizione, determinazione e coerenza con i propri valori sia a livello personale che professionale. Ricordo ai ragazzi che le persone più importanti della loro vita su cui investire sono loro stessi: oggi il digitale ha reso l’accesso alle informazioni semplice e immediato, ci sono infinite risorse a cui attingere con un click.
Non bisogna mai smettere di essere curiosi, studiare, informarsi, leggere libri e trovare nuovi modelli a cui ispirarsi. Se si ha un’idea chiara, concreta e ben strutturata i risultati sul fronte economico arriveranno di conseguenza, ma non devono essere l’obiettivo primario. Un altro aspetto importante da tenere a mente è che uno startupper è un imprenditore e la startup è un’azienda. È positivo buttarsi ma bisogna definire un piano prima ed acquisire le competenze necessarie per svolgere questa professione. Ciò che conta davvero è fare quello che si ama, senza rimpianti di aver lasciato andare ciò che ci accendeva dentro.
In copertina, da sinistra: Egidio Murru, Giovanni Farese e Daniel Rota, founder di Webidoo