Insoddisfazione lavorativa: quasi un italiano su 10 è pronto a lasciare tutto e cambiare vita
Quasi quattro lavoratori italiani su dieci sono insoddisfatti del proprio lavoro e l’8% di loro ha già deciso di mollare tutto e cambiare vita entro un anno. Sono solo alcuni dei dati emersi dalla ricerca di Hays Italia che insieme a Serenis, piattaforma digitale per il benessere mentale, ha analizzato le risposte di mille lavoratori sul tema del “cambio vita”. Semplici sogni per alcuni, progetti di vita ben pianificati per altri, che trovano il coraggio di affrontare dubbi e incertezze per una prospettiva di vita migliore.
I dati
La ricerca di Hays e Serenis, oltre a determinare l’ampiezza del fenomeno, ha approfondito gli aspetti che spingerebbero le persone a voler lasciarsi alle spalle la propria vita, alla ricerca di una condizione migliore. Le motivazioni per questo desiderio di cambiamento sono molteplici: il 60% degli intervistati cita la ricerca della felicità come principale ragione, seguita dal miglioramento della qualità della vita (57%), la necessità di avere più tempo a disposizione con ritmi meno frenetici (54%) e la riduzione dello stress (44%).
Nonostante queste forti motivazioni, ci sono ancora significative barriere che frenano i lavoratori. Il 50% teme di fallire e di subire perdite economiche, mentre il 47% è preoccupato per l’impatto che il cambiamento potrebbe avere sulla famiglia. Un dato interessante riguarda la necessità di conferme che gli intervistati cercano prima di fare il “grande passo”. Non stupisce infatti che le persone richiedano conferme a chi ha già preso questa decisione, con dati che sembrano suggerire i benefici del cambiamento per chi ha avuto il coraggio di farlo: solo il 6% degli amici degli intervistati che ha fatto il grande passo si è poi pentito, e solo il 4% è tornato indietro. Quasi tre quarti di coloro che hanno cambiato vita sono soddisfatti o addirittura entusiasti della loro scelta.
Le mete preferite per ricominciare
Quando si tratta di scegliere una nuova destinazione per il proprio futuro, gli italiani sembrano non resistere al fascino del mare. Le città marittime sono in cima alle preferenze (59%), seguite dalle isole (31%) e dalle montagne (29%). Le destinazioni più ambite per chi decide di spostarsi in Italia sono Sardegna e Sicilia, tra le prime scelte degli intervistati. A livello internazionale, isole come Minorca, Ibiza, Santorini, Creta, Bali, le Azzorre, le Maldive e Bora Bora occupano le prime posizioni.
Anche le località italiane non marittime sono molto apprezzate: le Dolomiti, il Lago di Garda e la zona del Chianti in Toscana sono nell’immaginario collettivo il luogo ideale per un cambiamento di vita. Questi luoghi offrono un equilibrio tra bellezza naturale, tranquillità e un ambiente socialmente attivo, lontano dal caos delle grandi città.
Un sogno nel cassetto per metà del campione
Nonostante i buoni propositi, il cambiamento di vita per molti rimane un sogno non ancora concretizzato. Il 25% degli intervistati ha intenzione di fare il “salto” più avanti, mentre quasi la metà del campione lo considera solo un’idea che difficilmente si realizzerà. Tuttavia, questa insoddisfazione diffusa è un chiaro segnale per le aziende e le istituzioni, che devono prestare maggiore attenzione alle esigenze dei lavoratori per evitare un futuro esodo verso nuovi orizzonti.
L’identikit di chi vuole mollare tutto
Chi sono le persone più propense a cambiare vita? Sono uomini e donne di tutte le età e situazioni economiche, ma prevalgono coloro che vivono da soli, hanno tra i 50 e i 64 anni e lavorano in grandi aziende. Questo fenomeno coinvolge tanto i profili alti (C-level) quanto i giovani appena entrati nel mondo del lavoro. La maggior parte di questi lavoratori vive in comuni molto piccoli, con meno di 5.000 abitanti, o in città medio-grandi, con una popolazione compresa tra 100.000 e 500.000 abitanti.
Punti di ascolto
“L’analisi che abbiamo condotto insieme a Serenis ha evidenziato la necessità per le aziende di creare dei punti di ascolto con i propri dipendenti in modo da individuare le possibili cause di insoddisfazione che spesso non dipendono solo dal lavoro in senso stretto, ma anche da fattori personali o esterni – afferma Alessio Campi, People & Culture Director di Hays Italia –. Gli imprenditori devono continuare a investire mettendo al centro la qualità della vita dei propri dipendenti e adottando politiche per ridurre lo stress, oggi considerati elementi fondamentali per trattenere o attrarre i talenti. Oltre ai benefit che garantiscono un buon equilibrio tra privato e lavoro come la flessibilità, per molti lavoratori è sempre più importante avere un sostegno in alcuni momenti particolari della propria vita, come la nascita di un figlio, o per esigenze di salute. Sono questi gli aspetti che possono convincere tanti collaboratori a non ricercare la propria felicità altrove”.
Consigli per il “grande salto”
Martina Migliore, direttrice della formazione e psicoterapeuta di Serenis, dà alcuni consigli a chi intende dare una svolta radicale alla propria vita: “Pianificare con cura ogni aspetto del cambiamento, dalla situazione finanziaria alle nuove opportunità professionali, per ridurre i rischi di insuccesso; cercare il sostegno di amici e familiari per mantenere la motivazione e affrontare eventuali difficoltà; essere consapevoli delle sfide emotive e psicologiche che un cambiamento radicale comporta e lavorare su sé stessi, con l’aiuto anche di uno psicoterapeuta, per sviluppare la necessaria resilienza; acquisire nuove competenze e conoscenze nel settore in cui si desidera entrare per aumentare le probabilità di successo”.