Il viaggio di GoodJob! nel 2024: da Milano a Bari, una community che cresce
Da Milano a Bari, passando per Napoli, Roma, Treviso, Padova e Vicenza: il 2024 di GoodJob! è stato un anno caratterizzato da un viaggio lungo l’Italia alla ricerca del “lavoro buono e ben fatto”, che fin dalla nascita ci impegniamo a far crescere. Un viaggio a tappe che ha consentito alla nostra community di crescere e consolidarsi, dando vita a un network di relazioni destinato a svilupparsi in forme nuove anche nel 2025.
L’anno è iniziato il 19 marzo a Milano, a Palazzo Castiglioni, nella sede di Assintel – Associazione Nazionale imprese. Il tavolo di lavoro “New human capital: strategie per i talenti, tra wellbeing e people culture” (ve lo abbiamo raccontato qui) ha visto riunite 20 persone, tra esperti ed esperte del mondo del lavoro, startupper, imprenditrici e imprenditori, moderati dalla giornalista Silvia Pagliuca, che hanno ragionato sui nuovi bisogni del capitale umano, a partire dalla ricerca inedita di Luca Romano.
Entro il 2030, oltre il 90% delle imprese dovrà raggiungere almeno un livello base di digital intensity e il 75% dovrà utilizzare servizi di cloud computing, data analysis e intelligenza artificiale. È partito da questo dati il secondo tavolo dell’anno, il 5 giugno a Napoli, nella sede di Talent Garden, con 16 esperti ed esperte di risorse umane che hanno riflettuto sulle cause dello skills mismatch e sulle possibili soluzioni. Il tema era proprio “Skills mismatch: la sfida delle competenze, dentro e fuori dalle aziende” e lo potete approfondire qui.
Da Napoli ci si è spostati a Roma, in un giugno particolarmente intenso: il giorno 27 si è ragionato di “Adaptability & future of work: allenarsi al cambiamento”, a partire dalla consapevolezza che proprio la capacità di adattamento è forse la meta-skill più richiesta nell’evolversi del mercato del lavoro, ma anche la più difficile, forse, da sviluppare. L’evento si è tenuto nella Sede Giubileo dell’Università LUMSA, nel contesto di EggupLAB, il laboratorio di EggUP sulle soft skill, che ha realizzato un focus proprio sul tema dell’adattabilità frutto di un team guidato dai due direttori scientifici del progetto, i professori Antonino Callea e Flavio Urbini. Cosa si sono detti i 15 esperti ed esperte presenti? Scopritelo nel nostro racconto.
Dopo la pausa estiva il roadshow di GJ! si è concentrato nel Nordest. A Palazzo Bomben di Treviso il 27 settembre, per un tavolo sul tema “Superare il talent shortage: strategie innovative e buone pratiche”, in collaborazione con Unicredit. Calo demografico, monopolio dei talenti nelle multinazionali e un gap crescente tra imprese e università sono alcuni dei temi al centro della ricerca di Luca Romano presentata all’inizio del tavolo: tra le conseguenze per le aziende, tempi maggiori per rendere autonomi i neo-assunti, ricerca di profili poco realistici e un’offerta di laureati che non riflette le esigenze del mercato. I dettagli della discussione, e delle soluzioni individuate, si può leggere nel nostro report.
A Padova il 22 ottobre abbiamo fatto tappa agli Stati generali delle città intelligenti di City Vision per ragionare su “Talenti e PA: come attirare i migliori? Competenze e tecnologie per innovare” nell’inedita formula di un tavolo “aperto” anche al pubblico. Al centro le sfide di una pubblica amministrazione che guarda al futuro, con i punti di vista di amministratori, consulenti e aziende.
Aperto al pubblico, e in particolare ai professionisti dell’audiovisivo, anche il focus di Vicenza, l’11 novembre a Zerogloss, su “Video storytelling tra arte e impresa”, nell’ambito del programma Industry della settima edizione di Working Title Film Festival.
L’anno si è chiuso a Bari il 10 dicembre con il tavolo di lavoro “The talent race: atenei e aziende nella sfida del mercato internazionale”. All’incontro, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Bari e BINP, hanno partecipato 15 rappresentanti del mondo del lavoro e della formazione con la moderazione di Silvia Pagliuca e Francesca Ponzecchi, per riflettere sulle strategie da mettere in campo per frenare il talent shortage. Al centro della discussione, che raccontiamo nei dettagli nel nostro report qui, le strategie per rendere il Mezzogiorno più attrattivo.