Boom di contratti a tempo determinato in Alto Adige
L’Alto Adige nel 2022 ha fatto registrare un incremento del 18,9% (9.722) di contratti di Lavoro a tempo determinato rispetto al 2021. Come ha comunicato l’Istituto Promozione Lavoratori di Bolzano, con 221.175 lavoratori dipendenti lo scorso anno l’occupazione dipendente in provincia di Bolzano ha raggiunto il suo massimo storico. Circa tre quarti di questo aumento è dovuto alla forte ripresa nel settore alberghiero che nel 2020 avevano registrato un vero e proprio crollo. Questo settore da solo determina quasi il 75% della crescita dei contratti a tempo determinato (nel settore ‘Altri servizi’ e nel commercio il tasso di crescita è rispettivamente del +18,3% e del +16,1%). Ad eccezione dell’edilizia (-1,7%) e in misura minore l’agricoltura (-0,1%), tutti gli altri settori economici sono in crescita in termini di occupazione. Il settore pubblico rimane stabile (+0,2%).
Come sottolineato lo sviluppo dell’occupazione a tempo indeterminato è nettamente inferiore alla dinamica generale dell’occupazione, mentre l’occupazione a tempo determinato sta vivendo un boom. Nell’edilizia, i posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato segnano un leggero calo (-0,9%), cosa che vale anche per il settore pubblico (-0,6%) e il commercio (-0,3%). Il settore alberghiero, nonostante il forte incremento di contratti a termine, vede crescere i posti di lavoro a tempo indeterminato con 569 posizioni (+5,5% rispetto al 2021). Tuttavia, questo rappresenta solamente il 7% della crescita totale dell’occupazione in questo settore, visto che il 93% risultano essere contratti a tempo determinato.
Come è noto, in Alto Adige il numero di lavoratori dipendenti varia notevolmente nel corso dell’anno. Nel 2022, il picco dell’occupazione è stato raggiungo a settembre (238.404 persone, media mensile), mentre novembre ha registrato il punto occupazionale minimo nell’anno (209.388 persone). I dati mostrano poi anche come, a fronte di tassi di crescita dell’occupazione a doppia cifra nei primi tre mesi dell’anno, questa si sia poi gradualmente appiattita, per quasi azzerarsi nell’ultimo trimestre dell’anno, il che, come sottolinea il Direttore IPL Stefan Perini, “è testimonianza di un chiaro rallentamento economico”.