Tecnologie per le persone: il boom di Ed Tech e HR Tech

Quando il mondo evolve, servono nuovi concetti e neologismi per descrivere e comprendere i cambiamenti in atto. Sono nati così gli acronimi Ed Tech (Educational Technology) e HR Tech (Human Resources Technology), che, oltre ad essere due mercati miliardari e in forte espansione, rappresentano un fertile terreno di incontro tra dimensione umana e tecnologica.

Sebbene la presenza sempre più pervasiva delle tecnologie digitali nelle nostre vite possa essere percepita come una minaccia, investire in un’innovazione che mette al centro le persone è una scelta strategica e lungimirante per un futuro a misura d’uomo. Questo è l’obiettivo principale di Ed Tech e HR Tech, che sfruttano le applicazioni avanzate della tecnologia negli ambiti dell’educazione e del lavoro per gestire, potenziare e valorizzare il capitale umano.

In particolare, l’Ed Tech intende migliorare la qualità e l’accessibilità dei processi di insegnamento e apprendimento a tutti i livelli, dalle lezioni scolastiche ai corsi universitari, dal training professionale alla formazione continua di ciascun individuo, chiamata lifelong learning. L’HR Tech invece si focalizza sull’uso della tecnologia per ottimizzare i processi di selezione, onboarding, retribuzione, sviluppo e fidelizzazione dei talenti.

EdTech e HRTech in numeri

Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Ed Tech del Politecnico di Milano, nel 2022, il fatturato delle aziende che in Italia forniscono soluzioni a supporto della formazione si è attestato intorno ai 2,8 miliardi di euro (+26% rispetto al 2021). La maggior parte delle aziende offre soluzioni software (75%) in ambito educativo e i più grandi mercati di riferimento sono le scuole (54%) e le aziende (54%): queste ultime hanno dedicato il 40% del loro budget destinato alla formazione a forme di digital learning. Un mercato in espansione anche a livello globale con un valore complessivo di 142 miliardi di dollari nel 2023 e un tasso medio annuo di crescita del 13,6% previsto fino al 2030.

Il boom del settore Ed Tech procede di pari passo con quello dell’HR Tech, un altro mercato già miliardario e in costante ascesa. L’indagine condotta da Growth Capital in collaborazione con Cosmico stima che il fatturato globale dell’HRTech salirà nel 2025 a 90 miliardi di dollari, dai 53 del 2021.

Un nuovo paradigma

Oltre all’entità degli investimenti finanziari, questi due settori segnano un momento di svolta epocale nell’approccio al mondo dell’educazione e del lavoro, con un’attenzione più elevata a potenziamento e benessere delle persone e una maggiore efficienza nella gestione del capitale umano, data dal contenimento dei costi e dall’ottimizzazione dei tempi. Insieme alla trasformazione tecnologica, si sta verificando un cambiamento di mindset che, come ogni percorso evolutivo, richiede tempo e nuove competenze per essere compreso, assimilato, indirizzato. Oggi, le principali barriere sono di natura culturale e riguardano la resistenza al nuovo e il basso livello di maturità digitale delle aziende.

Nonostante le differenze nei campi di applicazione e negli obiettivi specifici, Ed Tech e HR Tech sono due mondi strettamente interconnessi. La formazione continua, ad esempio, rientra trasversalmente sia nell’ambito education che nei processi HR legati allo sviluppo delle risorse. Inoltre, entrambi i settori sfruttano il potenziale di tecnologie abilitanti, come Data Analytics e Intelligenza Artificiale, per conoscere, con un approccio guidato dal dato, le esigenze delle persone e progettare esperienze, sia formative che professionali, sempre più rilevanti, personalizzate e all’avanguardia.

Le nuove idee necessitano dell’ecosistema giusto per germogliare, come quello degli Startup Studio che, anche nel nostro Paese, stanno emergendo come uno dei principali incubatori di innovazione. Si tratta di vere e proprie “fabbriche di startup”, composte da team di esperti con risorse dedicate, che si occupano della creazione di nuovi business con finanziamenti iniziali più rapidi e minor rischio di insuccesso rispetto alle startup tradizionali. In altre parole, si tratta di un modello fondato sulla scalabilità di una selezione limitata di progetti, che consente di creare da zero un portafoglio di startup, le quali, grazie ad analisi iniziali approfondite e ad un’accurata pianificazione, tendono a mostrare un tasso di crescita superiore e a raggiungere il mercato (go-to-market) più velocemente rispetto alla media.

Di recente, il venture builder Enzima ha lanciato 12Venture, il primo Startup studio italiano dedicato proprio al mondo Ed Tech e HR Tech, con l’obiettivo di rivoluzionare gli ambiti della formazione e del lavoro, rendendo realtà le idee più brillanti. Il punto di forza di Venture12, che si avvale del profondo know-how e del consolidato network di settore di Enzima, è la creazione di un hub di competenze specifiche, in grado di attrarre figure chiave – come esperti di nicchia, consulenti, investitori – e di intercettare i reali bisogni delle persone per testare e generare rapidamente soluzioni ad hoc.

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