Il digitale in numeri: i trend e le prospettive per il 2025
Una delle sfide più complesse per i business oggi è restare rilevanti e competitivi in un contesto dove le regole del gioco cambiano costantemente. Il mondo evolve a un ritmo talmente rapido da superare la nostra capacità di immaginazione e previsione. Muoversi con anticipo in questo scenario richiede non solo coraggio, ma anche visione strategica e una profonda conoscenza del mercato. Un viaggio attraverso i principali trend digitali del 2024 può offrire una panoramica sul presente e uno sguardo verso il futuro, fornendo alle aziende una chiave di lettura utile a definire o ripensare le strategie di marketing e comunicazione per raggiungere i propri obiettivi commerciali e di marca.
Come ogni anno, We Are Social, in collaborazione con Meltwater, ha pubblicato il Report digital, a livello globale e nazionale. Lo studio esplora diverse aree della relazione tra utenti e mondo digitale, spaziando dai social media all’e-commerce. I dati della ricerca rivelano sia tendenze in linea con quelle globali che comportamenti peculiari degli italiani, come la preferenza netta per WhatsApp e il desiderio di rimanere informati, che continua ad essere la prima motivazione per l’accesso al web.
Una premessa chiave, che fa da sfondo agli insight del report, è il fenomeno di continua contrazione della popolazione italiana, con la fascia d’età 55-59 (8,2%), che si attesta come la più consistente. Questo trend demografico sottolinea l’opportunità e la necessità per i brand di rivedere la loro offerta digitale e la relativa comunicazione, rendendole più accessibili e allineate alle esigenze di un target spesso trascurato a favore della Generazione Z. Questi utenti, comunemente etichettati come “boomer”, non solo dispongono di una capacità di spesa considerevole, ma sono anche più attivi e connessi di quanto si creda. Per i brand, questo segmento è un terreno ancora ampio da esplorare.
Passando ai numeri, nel 2024 il tempo speso online, in particolare sui social media, continua a crescere, con un incremento di quasi 1 minuto in più al giorno rispetto all’anno scorso. Aumenta anche la percentuale di persone che dichiarano di guardare contenuti video (91%, +0,4% YoY).
Forbes, in un pezzo sui cambiamenti attesi per il 2025 nel mondo media, cita Maxwell Bentley, fondatore di una rinomata società di produzione video, che, nel suo nuovo libro “Video Marketing Secrets”, ha scritto: “Il tuo brand ha storie trasformative da raccontare, anche se ancora non le conosci pienamente. Con i video attrarrai persone che sono in sintonia con le tue storie, le tue narrazioni e l’estetica del tuo brand. Hai il dovere di conoscere queste persone, offrire loro il tuo messaggio e ispirarle”. Queste parole evidenziano l’importanza crescente per i brand di scoprire e veicolare le proprie storie mediante uno storytelling capace di catturare cuore e ragione, creando un legame autentico con il pubblico.
La ricerca di connessione è proprio uno dei 41 cambiamenti culturali globali individuati nel report “2024 Edges” dell’agenzia pubblicitaria TBWA. Gli “Edges”, secondo TBWA, sono molto più di semplici trend, in quanto devono essere: radicati nei valori umani, riconoscibili nei comportamenti dei consumatori e dotati di chiare implicazioni di business. Questi cambiamenti mantengono una rilevanza costante per oltre un anno prima di essere definiti tali e continuano a influenzare anche il prossimo futuro. In tema di connessioni, TBWA riporta alcuni dati di Pinterest, che mostrano un notevole incremento nelle ricerche di parole chiave come: “spunti per avviare conversazioni profonde” (+185% da un anno all’altro) e “intimità emotiva” (+40%), segno di un crescente desiderio di relazioni significative.
Dal Digital Report di We Are Social emerge un’ulteriore evidenza di interesse sull’uso dei servizi digitali nel nostro Paese: le app di chat e messaggistica dominano la scena (96,7%), seguite dai social network (94,6%). La terza posizione del podio italiano è occupata dai servizi di shopping, aste e annunci (90,4%), mentre a livello globale in quella posizione si collocano i motori di ricerca. Questa classifica suggerisce la necessità di un approccio di marketing integrato, che combini comunicazione diretta e personalizzata, presenza sui social e attenzione all’e-commerce.
Date le preferenze digitali degli italiani, le aziende potrebbero trarre vantaggio da strategie mirate come: lo sviluppo di chatbot intelligenti e servizi su misura di assistenza via messaggistica; la creazione di community di clienti fedeli con cui condividere informazioni, promozioni, lanci di prodotti in anteprima su canali WhatsApp e Telegram; attività di social listening per monitorare le conversazioni di brand e di settore; l’utilizzo di formati pubblicitari nativi e l’integrazione di funzionalità di e-commerce nelle piattaforme social; la creazione di contenuti che guidino l’utente attraverso il percorso di acquisto, dall’awareness alla conversione.
Un altro insight del Digital Report di cui i business dovrebbero tenere conto è il predominio di film e TV in streaming tra i contenuti digitali più acquistati (40,3%), una percentuale in crescita rispetto all’anno precedente. Questo trend apre nuove opportunità di brand placement tramite collaborazioni e sponsorizzazioni con le piattaforme di streaming. Al secondo posto si posiziona la musica in streaming (17,3%), seguita dalle app mobile (9%) e dagli e-book (8,5%), che superano di poco i mobile game (8,4%). La scalata della lettura digitale offre alle aziende la possibilità di sperimentare strategie di content marketing incentrate su e-book sponsorizzati o brandizzati, specialmente in ambito educativo.
I dati di We Are Social confermano, infine, che i motori di ricerca restano la principale fonte di scoperta di nuovi brand, prodotti e servizi, mettendo in luce l’importanza di investire in SEO (search engine optimization) e SEM (search engine marketing) per mantenere e migliorare la visibilità organica e a pagamento. Cresce notevolmente anche la pubblicità sui social, che diventa una fonte di scoperta per il 25,1% degli utenti italiani, evidenziando il potenziale sempre maggiore delle campagne di brand awareness e performance marketing su piattaforme social, tramite contenuti coinvolgenti e personalizzati che possano intercettare il pubblico nei loro feed.
Secondo We Are Social, in Italia, la spesa annuale per la pubblicità digitale, comprensiva di search e social, ha superato i 6 miliardi di dollari, con un incremento del 9,6% sul 2023. Una tendenza confermata dall’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano secondo cui l’Internet advertising è un mercato in espansione, trainato dal formato video, che, nel 2024, ha raggiunto il 39% della raccolta Internet complessiva.
Il mondo pubblicitario inoltre sta attraversando una profonda trasformazione segnata dall’uso dell’Intelligenza Artificiale, dai temi caldi della privacy e del tracciamento degli utenti, e dallo sviluppo di nuovi strumenti e metriche di misurazione, come quelle relative all’attenzione, per valutare il reale coinvolgimento di un utente con un annuncio, oltre la semplice visualizzazione o clic. Queste dinamiche avranno un forte impatto sugli equilibri di mercato e sulle strategie degli operatori di settore da qui ai prossimi anni.