Educare all'IA: il compito è delle HR

L’Intelligenza Artificiale (IA) non è più un’idea futuristica, ma una realtà che sta cambiando profondamente il mondo del lavoro. Tuttavia, perché la sua introduzione sia realmente vantaggiosa, le aziende devono affrontare sfide complesse, bilanciando velocità e consapevolezza, innovazione e impatto umano.

Per rendere più efficace il percorso di adozione, all’interno dell’organigramma aziendale il ruolo della funzione HR diventa cruciale, essendo i facilitatori in grado di mettere in comunicazione persone, ruoli e abilità differenti indispensabili per l’utilizzo della nuova tecnologia. Nel White Paper “AI@Work” di Radical HR (scaricabile al seguente link), vengono evidenziate le azioni chiave che le risorse umane possono e devono compiere per garantire un processo di IA adoption efficace per l’organizzazione.

Ascolto e coinvolgimento

L’adozione dell’IA deve partire dalle persone. La funzione HR ha il compito di guidare questo processo attraverso l’ascolto e il coinvolgimento degli stakeholder a tutti i livelli, assicurando il commitment del management e costruendo un team di governance inclusivo. Coinvolgere figure chiave come il Chief Technology Officer e i responsabili della sostenibilità permette di integrare temi fondamentali, come l’impatto ambientale, sin dalle prime fasi di progettazione.

Un punto importante per HR è anche la trasparenza. La creazione di un Manifesto IA può diventare una guida chiara e condivisa per tutta l’organizzazione, accompagnata da una strategia strutturata, troppo spesso assente nelle aziende. In questo modo, la definizione di obiettivi chiari permette anche un utilizzo maggiormente consapevole e meno “nascosto” tra i dipendenti.

Ma fermarsi alla strategia non basta: è necessario che le persone abbiano confini chiari. Una policy interna sull’utilizzo dell’IA può garantire serenità e sicurezza, definendo responsabilità, limiti e comportamenti da evitare. Per fare questo, la funzione HR deve lavorare in sinergia con il team legale e comunicare le linee guida in modo efficace. Da non trascurare anche la comunicazione efficace del processo, coinvolgendo ambassador interni, che incarnano i valori della trasformazione in atto. Sotto questo aspetto, HR deve dare il buon esempio, introducendo l’AI nei propri processi e valorizzando i risultati ottenuti. Ridefinire ruoli e percorsi di carriera per adattarli alle nuove competenze diventa inoltre un’occasione per creare opportunità di crescita per gli early adopter.

Formazione: l’ABC dell’IA per tutti

La formazione è la chiave per sfruttare al meglio il potenziale dell’IA. La funzione HR deve prevedere piani specifici che partono dalle basi del contesto tecnologico per arrivare all’utilizzo pratico e alla gestione degli output. Accanto a percorsi di upskilling e reskilling, è importante sviluppare competenze trasversali come la capacità di supervisionare e valutare criticamente il lavoro dell’IA.

La consapevolezza di un utilizzo corretto dell’IA può fare la differenza, diventando un vantaggio competitivo che aumenta l’employability dei lavoratori. Da qui il potere di valorizzazione del fattore umano, rendendo chiaro come l’IA non sostituisce le persone, ma le affianca, amplificando le loro capacità.

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