Intelligenza artificiale, un'azienda italiana su tre la usa per la gestione delle buste paga
L’intelligenza artificiale è ormai diffusa in molte aree della nostra vita, sia privata che professionale, ma solo l’8% delle aziende europee considera la sua implementazione nelle operazioni HR tra le cinque principali sfide del 2024. Le priorità delle imprese sono invece focalizzate su altri aspetti: benessere (37%), reclutamento (34%), fidelizzazione dei dipendenti (33%), lavoro flessibile (27%) e esperienza dei dipendenti (27%). Tuttavia, Paesi come Francia, Germania, Romania e Svezia ritengono che l’IA meriti maggiore attenzione.
È quanto emerge da una recente indagine europea su larga scala condotta dal fornitore di servizi HR SD Worx, che ha coinvolto oltre 5.000 aziende e 18.000 dipendenti in 18 Paesi europei. A febbraio 2024, un’azienda europea su tre aveva già avviato progetti per integrare l’IA nel proprio ambiente lavorativo. Tuttavia, circa un dipendente su cinque ha espresso preoccupazione che questa tecnologia possa assorbire molte delle sue mansioni.
Le aziende più grandi, con oltre 2.500 dipendenti, considerano la sfida di implementare l’IA più rilevante rispetto a quelle più piccole, probabilmente a causa delle maggiori esigenze di digitalizzazione e automazione. Anche se l’urgenza di utilizzare l’IA sembra limitata, il suo potenziale è ampiamente riconosciuto. Ad esempio, il 22% delle organizzazioni la utilizza già nei processi di gestione delle buste paga.
Nel contesto della gestione delle buste paga, l’IA viene principalmente utilizzata per monitorare la legislazione e apportare le modifiche necessarie (39%), per la convalida permanente dei dati (34%), per la classificazione dei dipendenti e di altri dati (34%) e per il rilevamento e la correzione delle deviazioni (33%). Attualmente, un’azienda europea su tre sta investendo per implementare l’IA sul posto di lavoro, e il 37% si impegna economicamente per portarla nella gestione delle buste paga.
La situazione italiana
In Italia, l’adozione dell’IA in ambito HR è particolarmente sentita. Circa il 34% delle aziende italiane intervistate supporta la digitalizzazione completa del payroll. Inoltre, il 28% utilizza già la generative AI nei processi di gestione delle buste paga, posizionando l’Italia al secondo posto in Europa dopo la Polonia (33%). Il 36% delle aziende italiane sta investendo per ampliare l’uso dell’IA, e il 45% sta esplorando attivamente il suo potenziale.
In Italia, l’IA viene principalmente impiegata per la classificazione degli impiegati (35%), l’analisi dei dati e le previsioni (30%), e il rilevamento e la correzione delle anomalie (32%). Tuttavia, l’applicazione legislativa dell’IA, dominante in Europa, è pianificata solo dal 28% delle aziende italiane.
Le preoccupazioni dei dipendenti
Un dipendente su cinque teme che l’IA possa sostituire molte delle sue mansioni, e questa preoccupazione aumenta al 35% tra coloro che già lavorano con questa tecnologia.
Tuttavia, l’indagine rivela anche che un dipendente su sei utilizza regolarmente l’IA nel proprio lavoro. Tra i responsabili HR, il 29% prevede che l’IA potrebbe rendere superflue alcune tipologie di lavoro. D’altra parte, il 73% dei dipendenti che la utilizzano ritiene che questa tecnologia li renda molto più produttivi.