A maggio cresce la domanda di lavoro: ingegneri e tecnici i più difficili da trovare
L’industria ha fame di lavoro, meno i servizi. Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, nel maggio 2023 le imprese italiane programmano di attivare 467mila contratti di assunzione a tempo indeterminato o di durata superiore a un mese: +5,1% rispetto a maggio 2022, ovvero oltre 22mila unità in più.
È l’industria a trainare questa crescita, avendo programmato 132mila entrate nel mese di maggio, 33mila più dello stesso mese del 2022, pari al +33,1%. I settori che tirano di più sono meccatronica (22mila contratti da attivare nel mese), metallurgia (18mila), agroalimentare (11mila), moda (11mila) e costruzioni (45mila).
In flessione i servizi: 335mila i lavoratori richiesti nel mese di maggio, dato in flessione del -3,0% pari a 10mila ingressi in meno sull’anno precedente. Domina in questo campo il turismo con 107mila contratti nel mese. Seguono il commercio (58mila) e i servizi alle persone che cercano 49mila lavoratori, -27,2% rispetto a un anno fa.
Le professioni più ricercate
Secondo la ricerca, le aziende hanno difficoltà a reperire il 46,1% del personale ricercato, un dato in aumento del +7,8 p.p. rispetto a un anno fa. Mancano candidati, secondo il Borsino delle professioni del Sistema Informativo
Excelsior, soprattutto tra gli ingegneri e i tecnici in campo ingegneristico (rispettivamente 61,0% e 65,2%), i tecnici della salute (63,1%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (63,0%) e i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%).
Nemmeno le aziende che cercano operai specializzati hanno vita facile. Mancano addetti alle rifiniture delle costruzioni (73,5%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (72,2%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (72,1%) e fabbri ferrai costruttori di utensili (71,5%).