Manager, per lavoro di qualità puntare sul welfare
«La crescita dei settori terziario, che da due decenni sostiene quella del Pil del nostro paese, passa più che mai dalla qualità del lavoro e dall’attrattività degli impieghi». Lo afferma, Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, che ha siglato nei giorni scorsi con Confcommercio il rinnovo della parte economica del contratto nazionale di lavoro dei dirigenti del terziario. Per Mantovani è centrale lo slancio che può arrivare all’economia dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Salario minimo no, meglio il welfare
«I contratti collettivi firmati dalle organizzazioni più rappresentative hanno un ruolo fondamentale per la crescita del lavoro di qualità. Il dibattito sul salario minimo è riduttivo: i contratti comprendono anche welfare, garanzie durante e in chiusura di rapporto. Concentrarsi sul salario minimo orario rischia anzi di far perdere valore alla parte più evoluta dei contratti, che è quella legata al welfare».
«Poi, con le necessarie differenze, occorre intraprendere», sottolinea Mantovani, «la via del lavoro più flessibile e meglio remunerato, quella che i nostri contratti, proprio per le peculiarità della figura dirigenziale, perseguono da sempre. Il vero effetto dello smart working è stato far perdere centralità all’orario e al luogo di lavoro: in quest’ottica le intese del tipo ‘quattro giorni settimanali’ o gli accordi individuali sul numero di giorni in ufficio sono ancora lontani da modelli organizzativi evoluti».
Integrazione tra misure aziendali e pubbliche
Il welfare deve essere la stella polare di questo nuovo percorso virtuoso, secondo il presidente di Manageritalia. «Il welfare deve avere un ruolo centrale nella contrattazione, integrandosi con il welfare pubblico e anche con il welfare aziendale. Le agevolazioni fiscali in questo ambito sono virtuose, favoriscono la sostenibilità del sistema complessivo e consentono di personalizzare le esigenze di servizio. Il welfare oggi non è solo previdenza e assistenza sanitaria, che pure rimangono pilastri fondamentali, ma anche formazione, protezione dai rischi, politiche attive. La contrattazione collettiva crea la massa critica necessaria per sviluppare soluzioni efficaci e l’impianto solidaristico».