Passaggio generazionale e gestione dati nella PA: le storie del Master MOIM
È «il Master del Fare», dedicato a formare persone che siano in grado di partire da un’idea innovativa e di tradurla in azioni concrete. Nelle imprese come nella pubblica amministrazione. Sono tanti i temi emersi durante l’Open day del MOIM – Master in Open Innovation dell’Università di Padova, il 26 maggio a Le Village by CA Triveneto.
Giacomo Alpago, giovane manager e Ceo di Keyline di Conegliano, ha sottolineato quanto sia cruciale, per le imprese a gestione familiare che grande importanza hanno nel tessuto economico del Nordest, il passaggio generazionale che metta a capo delle imprese un nuovo management preparato e aperto all’innovazione. È uno degli obiettivi dell’indirizzo in Innovazione in ambito industriale, uno dei due previsti nella terza edizione del master che partirà nel novembre 2023.
L’assessore all’agenda digitale e alle risorse umane del Comune di Padova, Margherita Cera, ha raccontato quali nuove figure professionali siano sempre più richieste da amministrazioni pubbliche e società controllate. Professionalità in grado di utilizzare la grande mole di dati prodotti ogni giorno dalle città, dati che devono essere analizzati e gestiti per poter produrre valore e migliori servizi per tutti: per formarle la nuova edizione del Master ha previsto un nuovo indirizzo in Innovazione in ambito Pubblica Amministrazione e Smart Cities.
Nuovi modelli di innovazione aperta
Lucia Chierchia, Brand Ambassador & Open Innovation Ecosystems Lead di Gellify, ha ripercorso l’evoluzione dei modelli di business e accelerazione d’impresa. Le imprese, ha spiegato Chierchia, stanno sperimentando nuove forme di collaborazione, oltre i tradizionali perimetri. L’Open Innovation coinvolge non più solo fornitori e clienti ma tutti soggetti lungo la catena del valore, e anche oltre. Non più solo imprese attive in mercati a loro prossimi, ma anche con altre lontane dalle loro tecnologie e dai loro settori di business. Non solo con aziende strutturate ma anche con startup.
I contenuti didattici
A presentare nel dettaglio contenuti didattici e prospettive occupazionali sono poi stati Fabrizio Dughiero, Prorettore all’innovazione di Unipd e Direttore del Master, la coordinatrice didattica dello stesso Maddalena Mometti e Silvia Rita Sedita, Professoressa Ordinaria del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno” di Unipd e Vicedirettore del Master MOIM, mentre alcuni studenti hanno illustrato la loro esperienza.
Il Master punta a fornire competenze utili a svolgere alcuni ruoli chiave all’interno di imprese, enti pubblici e istituzioni non profit, o come consulenti esterni: responsabile dell’ufficio ricerca e sviluppo o dei processi di trasformazione digitale, open innovation manager, responsabile innovazione strategia d’impresa, responsabile communication & marketing development, responsabile business development.
Il framework teorico di Open Innovation alla base del percorso di formazione, hanno spiegato i promotori, prevede di attingere come fonti di innovazione ad elementi relativi sia alla tecnologia, che alla strategia e al marketing, sia a contenuti altamente simbolici quali quelli derivanti dalle ricerche nei settori culturali: arte, design, letteratura, sociologia. Tra le metodologie applicate figurano Technology Transfer, Knowledge Transfer e Design Thinking.
Le preiscrizioni alla terza edizione di del Master MOIM iniziano a metà giugno, le lezioni partiranno nel mese di novembre. Per non perdere gli aggiornamenti sulle prossime attività del Master, segui la pagina Linkedin.
Nel video che segue, alcuni momenti dell’edizione inaugurale della seconda edizione del Master