Il recruiting non va in vacanza: 4 buoni motivi per cercare talenti in estate
Città svuotate, scuole chiuse, personale in ferie e tante aziende che scelgono di chiudere: l’estate, a prima vista, non è il momento migliore per lanciare un annuncio di lavoro. Eppure la “caccia ai talenti” dei recruiter non si ferma con il gran caldo. Tra giugno e agosto 2024 si prevedono oltre 1 milione 381 mila nuovi ingressi in aziende di diversi settori, stando alle più recenti rilevazioni mensili del Sistema Informativo Excelsior, realizzate da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
A segnalarlo è Coverflex, società specializzata nella gestione dei buoni pasto e dei benefit aziendali. Per Marisa Mercês, Senior People Partner di Coverflex, «la bella stagione offre tantissimi vantaggi per i recruiter che hanno necessità di riempire una determinata vacancy. In estate non ci sono grandi eventi o fiere di settore, c’è meno pressione, i ritmi sono molto più blandi e, sebbene la mole di lavoro non è detto che diminuisca, si riesce ad affrontare tutto con maggiore rilassatezza. Inoltre, le persone tendono ad essere entusiaste della possibilità di cambiare la propria vita lavorativa dopo le vacanze».
La società suggerisce 4 consigli da sfruttare per chi sceglie l’estate per avviare l’iter di selezione di nuove figure professionali da inserire in organico.
1. Meno concorrenza
Se è vero che molte aziende decidono di non avviare selezioni in estate, optare per una scelta alternativa potrebbe invece rappresentare un vantaggio, poiché diminuisce la concorrenza da parte di realtà più blasonate. Per sfruttare questa “finestra”, occorre pubblicare un’offerta di lavoro ben strutturata.
Tre i punti da non dimenticare: una descrizione esaustiva ma non autoreferenziale dell’azienda; elencare le qualità e le competenze che si ricercano; aggiungere una descrizione del ruolo quanto più accurata possibile e focalizzata sulle responsabilità e sulle attività principali che il candidato dovrà svolgere.
2. Welfare
Durante il processo di selezione, occorre menzionare sin da subito la retribuzione e, in particolare, la forbice di budget a disposizione per la posizione aperta, inclusi eventuali benefit come buoni pasto e welfare. «Secondo i dati emersi dal Report sulla Retribuzione 2023 stilato da Coverflex, il 96% delle persone intervistate vorrebbe che le aziende includessero i dati sul salario nelle offerte di lavoro» afferma Marisa Mercês.
3. Più tempo per rispondere
Se le aziende sono chiuse, i candidati possono disporre di più tempo nel corso della settimana per selezionare gli annunci, essere più attivi e dedicare al processo di selezione il giusto tempo, studiando e preparandosi per fare un’ottima impressione al recruiter. Tutto questo può influire positivamente sull’iter di ricerca e selezione del personale poiché consentirebbe di avere maggiore facilità nel fissare un colloquio online e offrirebbe alle risorse umane la possibilità di ricevere candidati rilassati e ben preparati.
4. Giovani in cerca di opportunità
I giovani, viste le difficoltà nel trovare un impiego soddisfacente, sono spesso pronti a sostenere colloqui in qualsiasi momento dell’anno, anche sacrificando l’estate e le vacanze. Per le aziende, quindi, attivarsi maggiormente d’estate potrebbe significare avere un bacino di candidati giovani più ampio ed entrare più facilmente in contatto con competenze fresche e innovative. Occorre però rivolgersi a questo segmento parlando la sua stessa lingua, usando negli annunci un linguaggio inclusivo.