Ricerca e sviluppo, l'Emilia non ha rivali in Italia
L’Emilia Romagna è più attrattiva rispetto alle altre regioni del Nordest. Lo sentiamo ripetere spesso e la vulgata è suffragata dai dati e dalle ricerche, comprese quelle della Fondazione Nordest che lo scrive a chiare lettere, l’Emilia non solo attrae più talenti di tutta l’area, ma batte il Veneto 4 a 2. Di fatto, riassume la ricercatrice Silvia Oliva, “il Nord-est è ancora attrattivo, ma il 56% del saldo migratorio positivo è determinato da chi sceglie di trasferirsi o rimanere in Emilia-Romagna. Soprattutto se giovane e con istruzione medio-alta”.
Meglio della Svizzera
I motivi, naturalmente sono molteplici e complessi. Qui speriamo di offrire qualche spunto di riflessione in più. Oggi puntiamo i fari sul personale impiegato in ambito di ricerca e sviluppo in ambito pubblico, privato e nell’istruzione superiore. Grazie ai dati (il dataset di riferimento è del 2019, quindi prima della pandemia da Coronavirus) forniti periodicamente da Eurostat, l’istituto di statistica europeo, scopriamo che l’Emilia Romagna è la regione italiana con il tasso più alto di personale impiegato in ricerca e sviluppo, pari al 3,3% complessivo.
Un valore maggiore rispetto a tutti i cantoni svizzeri, a tutte le province belghe – con la sola esclusione della regione di Bruxelles – più alto delle migliori regioni svedesi, paragonabile a molte aree dell’Austria, della Germania e della Grecia (avete letto bene, ci sono almeno 3 regioni greche con percentuali di personale in R&S superiori a tutte quelle italiane, tutte tranne l’Emilia Romagna).
Il Veneto si ferma al 2,6%, come la Lombardia, il Piemonte e il Lazio. Fa un po’ meglio il Trentino, al 2,9% e un po’ peggio il Friuli Venezia Giulia, 2,5%. Per quanto riguarda i settori l’Emilia segna un 2,5% tra imprese e privati, lo 0,7% nell’istruzione superiore e lo 0,2% nella pubblica amministrazione. Se vi sembra poco, considerate che le uniche due regioni europee dove il personale R&S nel settore delle imprese rappresenta almeno il 3,0% dell’occupazione totale sono Stoccarda in Germania e Hovedstaden in Danimarca.
L’infografica
Qui sotto l’infografica interattiva completa.
Il personale di R&S rappresenta più di 1 persona su 20 impiegate nelle regioni delle capitali belga, ceca, austriaca, ungherese e danese.
Nel 2019, nell’Unione europea erano impiegati 4,4 milioni di addetti alla R&S, pari al 2,3% dell’occupazione totale. In termini relativi, vi sono cinque regioni della capitale – Région de Bruxelles-Capitale/Brussels Hoofdstedelijk Gewest in Belgio, Praha in Cechia, Wien in Austria, Budapest in Ungheria e Hovedstaden in Danimarca – dove il personale di R&S rappresenta oltre il 5,0 % del totale occupazione nel 2019; questo è stato anche il caso di Braunschweig in Germania.
Nel 2019, poco più della metà (53,1%) del personale di R&S nell’Ue lavora nel settore delle imprese commerciali, mentre quote inferiori sono state registrate per i settori dell’istruzione superiore (35,1%) e della pubblica amministrazione (11,1%). Il settore privato non profit rappresenta la quota residua dello 0,7%.
La top 6 delle regioni europee
Osservando più in dettaglio la composizione del personale di R&S per settore di prestazione nel 2019 nelle regioni dell’UE, si può notare quanto segue.
Vi sono sei regioni dell’Ue in cui il personale di R&S nel settore dell’istruzione superiore rappresenta almeno il 2,0 % dell’occupazione totale: le regioni della capitale Wien in Austria, Bratislavský kraj in Slovacchia, Région de Bruxelles-Capitale/Brussels Hoofdstedelijk Gewest in Belgio e Hovedstaden in Danimarca, così come le regioni greche di Ipeiros e Dytiki Ellada.
Le regioni della capitale Praha in Cechia, Bratislavský kraj in Slovacchia, Attiki in Grecia e Budapest in Ungheria, insieme a Brema in Germania, sono le uniche regioni dell’UE in cui il personale di R&S nel settore pubblico rappresenta almeno l’1,0 % dell’occupazione totale.