Utravel e Creative Harbour: a Fuerteventura e Marrakech due ville per i nomadi digitali
Due ville a Fuerteventura, nelle Canaerie, e a Marrakech, in Marocco, diventano luoghi d’incontro per chi è in vacanza e chi preferisce sperimentare il modello workation, conciliando attività ricreative, relax e impegno lavorativo. A promuovere l’iniziativa è Utravel, società benefit del gruppo Alpitour World e travel brand di riferimento per i giovani che vogliono esplorare il mondo, proprietaria dei due stabili, insieme a Creative Harbour, realtà che da tre anni promuove viaggi per i lavoratori da remoto e si fa portavoce del loro benessere psicologico. Le due ville intendono diventare un punto di riferimento per nomadi digitali e NaoClubbers, ovvero coloro che aderiscono al NaoClub, fomat di viaggio ideato da Utravel. Una formula che presto sarà allargata a nuovi spazi in Egitto e in Sicilia.
Tramonti e surf, tra un meeting e l’altro
Scrivanie spaziose, sedie ergonomiche, lampade luminose ed una forte connessione internet che permette di svolgere meeting con i colleghi situati dall’altra parte del globo: è l’attrezzatura base presente nei due immobili. Ma nei momenti di pausa e alla fine delle attività lavorative si apre un mondo di opportunità, dal surf alle attività all’aria aperta.
Le ville possono ospitare circa 20 persone e possono diventare teatro di team building, momenti di retreat o corsi di formazione per i propri dipendenti, se affittate ad un’azienda ed il proprio team, tenendo sempre conto delle disponibilità in quel momento dell’anno. A seconda della stagionalità, infatti, possono essere occupate per lo più da lavoratori, come accade ad esempio nel mese di marzo, o da viaggiatori, come ad agosto, mese in cui molti lavoratori godono delle ferie e partono in veste di viaggiatori lasciando a casa il proprio portatile e i doveri lavorativi.
“Questa collaborazione ci permette di donare una nuova interessante sfaccettatura al mondo dei viaggi: far incontrare in giro per il mondo da un lato chi vuole esplorare senza smettere di lavorare, dall’altro chi ha bisogno di staccare la spina e vivere esperienze autentiche. In questo modo abbiamo anche l’opportunità di includere sempre più persone ampliando il nostro target di riferimento” racconta Gianluca di Donato, CEO e co-founder di Utravel.
“Abbiamo fondato Creative Harbour soprattutto per soddisfare il bisogno di tutti quei lavoratori da remoto che hanno la possibilità – a cui non vogliono rinunciare – di lavorare in viaggio. Grazie a questo progetto con Utravel, inoltre, contribuiamo a realizzare il nostro sogno di creare la più grande community da remoto d’Europa, nella quale le persone possono condividere valori ed esperienze indimenticabili” commenta Simone Lattanzi, CEO e co-founder di Creative Harbour.
“C’è chi, ad esempio, lavora con il fuso orario e ha quindi tempo per la surfata mattutina a Fuerteventura, ma c’è anche chi – lavorando come freelance – può gestire le proprie task lavorative molto liberamente, potendosi quindi ritagliare del tempo per un’escursione o altre attività organizzate dai nostri Coach locali. Di solito, però, i momenti di maggiore condivisione tra Utravelers e lavoratori si concentrano all’aperitivo al tramonto a Fuerte e durante l’abbondante cena locale marocchina a Marrakech.” aggiunge Gianluca di Donato, che conlude: “Il nostro obiettivo futuro, insieme a Creative Harbour, è quello di esplorare e andare alla ricerca di nuove mete e località che siano adatte ad entrambi i target a cui ci rivolgiamo, per mettere a disposizione altre ville in cui creare momenti di aggregazione e condivisione”.