In Veneto più di un giovane su tre ha un contratto a termine o part-time

In Veneto più di un giovane su tre ha un contratto a termine o part-time. È uno dei dati presentati durante l’evento “Persi, dispersi e ritrovati: le politiche per i giovani, dalla programmazione 14-20 al Veneto verso il 2030”, appuntamento annuale di bilancio del Por Fse Veneto 2014-2020 – la programmazione regionale dei fondi europei – che si è tenuto a Lonigo oggi alla presenza dell’assessore regionale al lavoro, formazione e istruzione Elena Donazzan.

Tra i dati sull’occupazione in regione presentati all’evento, è emerso come nel 2021 il 36 per cento dei giovani veneti occupati nella fascia di età 15-34 anni avesse contratti a termine o fosse costretto a lavorare part-time. Nel 2005 tale valore non superava il 19 per cento. La crescita in 16 anni è stata quindi del 17%.

La laurea aiuta a trovare lavoro

Altri dati presentati sono quelli che riguardano il livello di occupazione in relazione al titolo di studio. Più è alta l’istruzione, più si trova lavoro: in Veneto nel 2021 il tasso di occupazione tra i giovani in età 15-34 anni era del 24 per cento tra chi possiede la licenza media e del 71 per cento tra i laureati. Il tasso di disoccupazione era pari al 18 per cento tra i giovani con licenza media e solo del 6 per cento tra i laureati.

Pochi Neet in Veneto

Positivi i dati sull’abbandono scolastico. Tra i giovani, solo il 13,9 per cento sono Neet – cioè non studiano né lavorano –, dato che a livello nazionale sale al 23,1%. Il tasso di abbandono scolastico precoce si ferma al 9,3 per cento, contro un dato nazionale del 12,7%. Il Veneto è la regione italiana con i migliori risultati quanto ad abbandono scolastico, ed è vicina agli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea, che chiede di raggiungere la quota del 9 per cento entro il 2030 per entrambi gli indicatori.

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